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dai GIORNALI di OGGI

LE PROPOSTE GOVERNO

per USCIRE dalla CRISI

2008-11-28

Ingegneria Impianti Industriali

Elettrici Antinvendio

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DG

Studio Tecnico

Dalessandro Giacomo

SUPPORTO ENGINEERING-ONLINE

                                         

 

 

L'ARGOMENTO DI OGGI

 

A, B, C DEL DECRETO ANTICRISI (dal SOLE 24 ORE

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CORRIERE della SERA

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2008-11-28

Le misure approvate dal Cdm: prevista anche una revisione degli studi di settore

Ecco le misure del decreto anticrisi

Bonus per le famiglie, detassazione premi, agevolazioni su bollette e tariffe, tetto per i mutui

ROMA - Il Consiglio dei ministri ha approvato le misure anticrisi economica. Sono in tutto 35 gli articoli (36 dei quali uno stralciato, il 33) della bozza del decreto anticrisi che è stata discussa durante il preconsiglio dei ministri.

Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti (Inside)

Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti (Inside)

Secondo quanto l'agenzia Ansa è in grado di anticipare, dopo il primo esame, il testo verrà modificato tenendo conto dei rilievi tecnici emersi. Si va dal bonus per le famiglie numerose (tetto massimo di reddito si conferma a 22.000 euro) fino al blocco delle tariffe.

I PROVVEDIMENTI - Quattro i titoli di sostanza: sostegno alle famiglie, sostegno all'economia, "ridisegno in funzione anticrisi del quadro strategico nazionale: protezione del capitale umano e domanda pubblica accelerata per grandi e piccole infrastrutture con priorità per l'edilizia scolastica", servizi pubblici. Chiude un quinto titolo con le disposizioni finanziarie.

BONUS - Il "bonus straordinario per famiglie, lavoratori, pensionati e non autosufficienti" riguarderà poco meno di 8 milioni di soggetti, per un importo complessivo poco inferiore ai 2,4 miliardi di euro.

DETASSAZIONE STRAORDINARI - Niente sgravi fiscali sugli straordinari, ma aumento della soglia per la detassazione dei premi e del salario di produttività da 30 mila a 35 mila euro. Raddoppia poi la parte di reddito sulla quale si applicano gli sconti, passando dagli attuali 3mila a quota 6mila.

BOLLETTE - Dal prossimo primo gennaio le famiglie economicamente svantaggiate, che godono delle tariffe agevolate per la fornitura di energia elettrica avranno anche diritto alla compensazione della spesa per la fornitura di gas naturale. La compensazione della spesa differenziata per aree climatiche ed in base al numero dei componenti della famiglia determinerà "una riduzione della spesa al netto delle imposte dell'utente tipo indicativamente del 15%".

AUTOSTRADE - Gli aumenti tariffari delle autostrade non saranno applicati per il primo semestre del 2009. Non sarà inoltre applicato il price cup sulle tariffe di pedaggio di tutte le autostrade. Restano comunque validi i contratti di concessione e le relative previsioni tariffarie. Inoltre, entro il 30 giugno del prossimo anno, sarà approvato un Dpcm con un "piano organico di azioni" presentato dal ministero delle Infrastrutture "mirato a creare le condizioni per accelerare i piani di investimento dell'intero comparto autostradale".

STUDI DI SETTORE - Arriva una "revisione congiunturale" e "speciale" degli studi di settore. Quindi gli studi di settore verranno rivisti tenendo conto della crisi economica e dei mercati "con particolare riguardo a determinati settori o aree territoriali". Per far questo si ricorrerà a un decreto dell'Economia. Si procederà ad un 'integrazione degli studi stessi tenendo conto anche dei dati della contabilità nazionale, degli elementi acquisibili presso istituti ed enti specializzati nell'analisi economica e delle segnalazioni degli osservatori regionali dell'Agenzia delle Entrate.

IRES E IRAP - Arriva la riduzione degli acconti Ires e Irap per le imprese. Chi avesse già pagato l'acconto pieno avranno riconosciuto un credito di imposta di misura corrispondente alla riduzione prevista. Modalità e il termine dell'importo non corrisposto verranno fissate con un Dpcm.

MICROPROGETTI - "Per la realizzazione di opere di interesse locale gruppi di cittadini organizzati possono formulare all'ente locale territoriale competente proposte operative di pronta realizzabilità, indicandone i costi e i mezzi finanziamento, senza oneri per l'ente medesimo". Per il via libera di queste opere varrà, dopo due mesi dalla presentazione della proposta, il principio del silenzio-assenso e la realizzazione delle stesse "non può in ogni caso dare luogo ad oneri fiscali e amministrativi a carico del gruppo attuatore, fatta eccezione per l'imposta sul valore aggiunto".

MUTUI - Per i mutui variabili sulla prima casa, stipulati fino al 2008, il tasso d'interesse non potrà superare il 4% nel 2009. Mentre per i nuovi mutui il saggio di riferimento sará quello fissato dalla Bce. Le rate dei mutui a tasso non fisso da corrispondere nel 2009, si legge nel testo, "è calcolato con riferimento con riferimento al maggiore tra il 4% senza spread, spese varie o altro tipo di maggioranza e il tasso contrattuale alla data di sottoscrizione del contratto". La differenza tra gli importi, a carico del mutuatario, delle rate determinati con il provvedimento e quelle derivati dall'applicazione delle condizioni contrattuali dei mutui "è assunta a carico dello Stato". I contratti con mutuo a tasso variabile che saranno sottoscritti a partire dal primo gennaio 2009, saranno indicizzati al tasso di riferimento principale della Bce.

SGRAVI ALLE IMPRESE - Sgravi ai costi amministrativi a carico delle imprese e comunicazione online, tramite posta elettronica, tra aziende e pubblica amministrazione. Lo prevede un articolo del decreto legge anticrisi esaminato dal consiglio dei ministri. L'articolo prevede una riduzione delle sanzioni alle imprese in caso di ravvedimenti delle imprese per mancati o ritardati pagamenti di tributi. In caso di interpelli in materia tributaria, "la mancata comunicazione del parere da parte dell'agenzia delle entrate entro 120 giorni e dopo ulteriori 60 giorni dalla diffida ad adempiere da parte del contribuente equivale a silenzio assenso". La pa a si doterà di caselle di posta certificata e le copie dei documenti su supporto informatico "sostituiscono ad ogni effetto di legge gli originali (a meno che non sia espressamente previsto il contrario).

FONDI PER SCUOLE E CARCERE - Arrivano fondi per la messa in sicurezza delle scuole ma anche per l'edilizia carceraria, le opere di risanamento ambientale, museali e archeologiche ed interventi di innovazione tecnologica. Lo prevede l'articolo 18 della bozza di decreto esaminata stamane in Cdm. Il Cipe, presieduto "in maniera non delegabile" dal premier, entro un mese dall'entrata in vigore del decreto assegnerà per questo "una quota delle risorse disponibili del Fas".

PORNOTAX - Dopo anni che esiste solo su carta (è stata varata qualche Finanziaria fa ma non è mai uscito il regolamento attuativo) il porno in Tv e sulla carta stampata sarà stangato. Torna infatti con il decreto anti-crisi la "pornotax" (articolo 31). L'addizionale prevista sui produttori dalla manovra del 2005 si abbatterà dal periodo di imposta in corso sui programmi televisivi di contenuto pornografico e sulla carta stampata. La norma viene leggermente modificata: non ci sarà addizionale sul materiale "di incitamento alla violenza" ma solo su quello pornografico.

28 novembre 2008

 

L LEADER DELLA CIGL insiste nella protesta: "manca la svolta"

Berlusconi tende la mano al Pd:

"Diamoci un mano, nell'interesse di tutti"

Appello del premier: "Si cessi di essere sempre in campagna elettorale". Altolà di Epifani: lo sciopero si fa

Silvio Berlusconi (Ansa)

Silvio Berlusconi (Ansa)

ROMA - Dopo mesi di guerra fredda, ecco la prima vera apertura. Il premier Silvio Berlusconi illustrando i provvedimenti del decreto anticrisi e specificando che oltre al pacchetto appena varato ci sarà un piano da 80 miliardi di euro di investimenti, tende la mano all'opposizione. E lo fa - spiega- perché è "nell'interesse di tutti" uscire dal pozzo della crisi che attanaglia il Paese. "Diamoci un mano - dice il Cavaliere - guardando come stella polare all'interesse di tutti". L'invito al Pd e a Veltroni è così illustrato: "Visto che le prossime elezioni sono tra quattro anni e mezzo, si cessi di essere sempre in campagna elettorale e ci si metta insieme, per dare una mano". Il premier si è poi appellato agli italiani a non "modificare lo stile di vita". I cittadini, ha sottolineato il capo del governo, "hanno la possibilità di mantenere le proprie abitudini. La profondità della crisi dipende dalla nostra capacità di avere fiducia e speranza". Il premier ha poi osservato che il segreto è non ridurre i consumi: "Dobbiamo fermare questo circolo vizioso, questa spirale. Mi sto sgolando al telefono con i colleghi europei affinché anche loro invitino i cittadini ad un comportamento consapevole. Ora la buona volontà la devono mettere i cittadini".

Guglielmo Epifani (Ap)

Guglielmo Epifani (Ap)

IL NO DI EPIFANI - Berlusconi ha voluto inoltre sottolineare che il provvedimento varato dal Consiglio dei ministri ha raccolto il parere favorevole di molte categorie ed è stato "approvato anche da gran parte dei sindacati". Ma la risposta della Cgil, unico sindacato confederale che giudica insufficienti le misure decise dall'esecutivo, non si è fatta attendere: ed è stata negativa. La Cgil infatti confermerà lo sciopero generale del 12 dicembre, poiché - come ha spiegato il leader Epifani - "manca la svolta". "Per serietà - ha detto Epifani - prima di un commento dettagliato occorre una lettura delle misure. Ma il senso generale del pacchetto non indica quella svolta di cui il Paese ha bisogno, sia per dimensione che per le scelte fatte". "Colpisce - ha concluso il leader della Cgil - che il mondo produttivo, dagli operai alla scuola, non abbia risposte a livello di peso fiscale, e trovo incomprensibile questa scelta. C'è qualcosa per gli indigenti e poco per gli altri".

CONFINDUSTRIA - Diversa la reazione di Confindustria. Il leader degli industriali, Emma Marcegaglia, ha detto che il decreto anticrisi del governo va nella giusta direzione, anche se servono ulteriori fondi a supporto delle imprese ."Chiediamo che ci siano agevolazioni fiscali per le imprese che investono in risparmio energetico e riduzione delle emissioni", ha aggiunto.

28 novembre 2008

 

 

L LEADER DELLA CIGL insiste nella protesta: "manca la svolta"

Berlusconi tende la mano al Pd:

"Diamoci un mano, nell'interesse di tutti"

Appello del premier: "Si cessi di essere sempre in campagna elettorale". Altolà di Epifani: lo sciopero si fa

Silvio Berlusconi (Ansa)

Silvio Berlusconi (Ansa)

ROMA - Dopo mesi di guerra fredda, ecco la prima vera apertura. Il premier Silvio Berlusconi illustrando i provvedimenti del decreto anticrisi e specificando che oltre al pacchetto appena varato ci sarà un piano da 80 miliardi di euro di investimenti, tende la mano all'opposizione. E lo fa - spiega- perché è "nell'interesse di tutti" uscire dal pozzo della crisi che attanaglia il Paese. "Diamoci un mano - dice il Cavaliere - guardando come stella polare all'interesse di tutti". L'invito al Pd e a Veltroni è così illustrato: "Visto che le prossime elezioni sono tra quattro anni e mezzo, si cessi di essere sempre in campagna elettorale e ci si metta insieme, per dare una mano". Il premier si è poi appellato agli italiani a non "modificare lo stile di vita". I cittadini, ha sottolineato il capo del governo, "hanno la possibilità di mantenere le proprie abitudini. La profondità della crisi dipende dalla nostra capacità di avere fiducia e speranza". Il premier ha poi osservato che il segreto è non ridurre i consumi: "Dobbiamo fermare questo circolo vizioso, questa spirale. Mi sto sgolando al telefono con i colleghi europei affinché anche loro invitino i cittadini ad un comportamento consapevole. Ora la buona volontà la devono mettere i cittadini".

Guglielmo Epifani (Ap)

Guglielmo Epifani (Ap)

IL NO DI EPIFANI - Berlusconi ha voluto inoltre sottolineare che il provvedimento varato dal Consiglio dei ministri ha raccolto il parere favorevole di molte categorie ed è stato "approvato anche da gran parte dei sindacati". Ma la risposta della Cgil, unico sindacato confederale che giudica insufficienti le misure decise dall'esecutivo, non si è fatta attendere: ed è stata negativa. La Cgil infatti confermerà lo sciopero generale del 12 dicembre, poiché - come ha spiegato il leader Epifani - "manca la svolta". "Per serietà - ha detto Epifani - prima di un commento dettagliato occorre una lettura delle misure. Ma il senso generale del pacchetto non indica quella svolta di cui il Paese ha bisogno, sia per dimensione che per le scelte fatte". "Colpisce - ha concluso il leader della Cgil - che il mondo produttivo, dagli operai alla scuola, non abbia risposte a livello di peso fiscale, e trovo incomprensibile questa scelta. C'è qualcosa per gli indigenti e poco per gli altri".

CONFINDUSTRIA - Diversa la reazione di Confindustria. Il leader degli industriali, Emma Marcegaglia, ha detto che il decreto anticrisi del governo va nella giusta direzione, anche se servono ulteriori fondi a supporto delle imprese ."Chiediamo che ci siano agevolazioni fiscali per le imprese che investono in risparmio energetico e riduzione delle emissioni", ha aggiunto.

28 novembre 2008

 

 

 

 

REPUBBLICA

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2008-11-28

Per le famiglie con portatori di handicap sgravio fino ai 35.000 euro di reddito

Berlusconi: "Per le infrastrutture ci sono 80 miliardi che passano dal pubblico al privato"

Crisi, via libera al decreto

Arriva il bonus per i redditi bassi

Bloccati per il 2009 gli automatismi delle tariffe. Un calmiere per i mutui variabili

Via la detassazione degli straordinari, potenziata quella dei premi

Crisi, via libera al decreto Arriva il bonus per i redditi bassi

Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti

ROMA - Via libera dal Consiglio dei ministri al decreto legge anti crisi, che contiene le misure per le imprese e le famiglie. Confermati dal governo il bonus per i redditi bassi, il calmiere per i mutui e il blocco degli automatismi delle tariffe per il 2009. Gli acconti Irpef e Irap sono stati inoltre ridotti del 3%. Soddisfatto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che chiede "collaborazione" al Pd e parla di "primo Paese in Europa a dare sostegno alle banche, alle imprese e alle famiglie".

"Questo provvedimento è possibile solo perché c'è stata la Finanziaria triennale anticipata. - ha osservato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti - Pensate a cosa sarebbe successo se la Repubblica italiana si fosse trovata con i saldi aperti nel pieno della crisi. E' giusto che l'opposizione faccia l'opposizione, ma non è giusto dire che quella Finanziaria non era adatta e non prevedeva la crisi economica: è esattamente vero l'opposto". Tremonti ha ribadito che "la tempistica non ci consentiva un intervento sulle tredicesime" e poi ha ribadito: "Non sforeremo i parametri di Maasticht".

Il bonus per le famiglie. Il "bonus straordinario per famiglie, lavoratori, pensionati e non autosufficienti" riguarderà poco meno di 8 milioni di soggetti, per un importo complessivo poco inferiore ai 2,4 miliardi di euro. Il bonus sarà attribuito anche alla famiglie con portatori di handicap che hanno un reddito fino a 35.000 euro. Andrà da un minimo di 200 euro ad un massimo di 1000 euro, e verrà erogato a febbraio 2009 attraverso i sostituti d'imposta e gli enti pensionistici. Il termine per la presentazione della

domanda di accesso al beneficio è stato fissato per il 31 gennaio prossimo. Tremonti ha detto che "Tre miliardi di euro sono destinati alle situazioni di maggiore bisogno e disagio del Paese".

Mutui variabili indicizzati al tasso Bce. Un tetto del 4% ai mutui a tasso variabile già in essere e ancoraggio al tasso Bce per quelli stipulati dal primo gennaio 2009. Queste le misure sui mutui, contenute nel pacchetto di misure anti-crisi approvato dal Cdm. La quota di interessi superiore al 4% sarà a carico dello Stato. "La contrattazione del mutuo diventa un

diritto", ha sottolineato Berlusconi.

Infrastrutture, stanziati 80 miliardi. Arrivano i fondi per la messa in sicurezza delle scuole ma anche per l'edilizia carceraria, le opere di risanamento ambientale, museali e archeologiche ed interventi di innovazione tecnologica. Il Cipe, presieduto "in maniera non delegabile" dal premier, prevede il decreto, entro un mese dall'entrata in vigore del decreto assegnerà per questo "una quota delle risorse disponibili del Fas". Resta fermo il vincolo di destinare l'85% delle risorse Fas al Mezzogiorno. "Abbiamo dedicato tempo per le grandi e le piccole infrastrutture. Oggi ci sono 80 miliardi che passano dalla cassa pubblica all'economia privata", ha detto Berlusconi.

Fondi per le Ferrovie. Viene istituito un fondo per gli investimenti del Gruppo Ferrovie dello Stato con una dotazione di 960 miliooni di euro per il 2009. Il testo prevede anche un fondo di 40 milioni di euro l'anno per gli anni che vanno dal 2009 al 2011 per la stipula dei nuovi contratti di servizio dello Stato e delle Regioni con Trenitalia.

Stop alla detassazione degli straordinari. "Riteniamo che in una fase economica non positiva l'ipotesi di detassare gli straordinari possa essere lasciata da parte. Poi vedremo, con la ripresa economica", ha detto Tremonti. Prorogata invece la detassazione del salario di produttività, vale a dire premi e incentivi, per redditi fino a 35.000 euro l'anno (dai 30.000 attuali). Raddoppia anche la parte di redditto su cui applicare gli sgravi, che passa da 3000 euro l'anno a 6000 euro.

Via libera alle obbligazioni bancarie. Per assicurare un adeguato flusso di finanziamenti all'economia e un adeguato livello di patrimonializzazione delle banche il ministero dell'Economia è autorizzato fino al 31 dicembre del 2009 a sottoscrivere obbligazioni bancarie speciali. La sottoscrizione, si legge nel decreto, è condizionata anche "all'adozione da parte delle banche emittenti di un codice etico contenente, tra l'altro, previsioni in materia di politiche di remunerazione dei vertici aziendali".

Blocco degli automatismi delle tariffe. Il decreto legge anti crisi sospende per tutto il 2009 "l'efficacia delle norme statali che obbligano o autorizzano organi dello Stato ad emanare atti aventi ad oggetto l'adeguamento di diritti, contributi o tariffe a carico di persone fisiche o persone giuridiche in relazione al tasso di inflazione ovvero ad altri meccanismi automatici". Un provvedimento che potrebbe modificare i meccanismi su cui si basa l'attività dell'Auhority dell'energia anche nell'ambito della fissazione delle tariffe elettriche di distribuzione.

(28 novembre 2008)

 

 

Il segretario della Cgil conferma lo sciopero nazionale del 12 dicembre

Franceschini: "Quelli di palazzo Chigi sono provvedimenti tampone"

Crisi, Epifani boccia il governo

"Non c'è la svolta che volevamo"

Confindustria: "Bene il decreto ma ora servono altri fondi"

Crisi, Epifani boccia il governo "Non c'è la svolta che volevamo"

Guglielmo Epifani

ROMA - "Dovremo leggere tutto il provvedimento del governo, ma al momento non c'è la svolta che chiedevamo". Guglielmo Epifani, boccia così il piano del governo e conferma lo sciopero del 12 dicembre. E anche dal Pd arriva un giudizio negativo: "Quelli presi in 10 minuti da Berlusconi sono interventi tampone, da big bang comunicativo. I ministri forse non li conoscono neppure e ci vorranno dieci giorni per scriverli" dice il vicesegretario Dario Franceschini. "La parte relativa alle famiglie e' una certificazione umiliante di poverta'' insistono i senatori del Pd. Mentre al premier che chiede all'opposizione di "collaborare", il ministro ombra dell'Economia, Pier Luigi Bersani replica: "A giochi fatti? Non ci siamo". Positivo a metà il giudizio di Confindustria. Il decreto

anticrisi del governo "va nella giusta direzione" ha infatti detto il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia "ma servono ulteriori fondi" a supporto delle imprese.

Positivo, invece, il giudizio del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni: "Il governo ha recepito la nostra indicazione sull'innalzamento della soglia per la detassazione dei premi e del salario di produttivita' da 30 a 35.000 euro". Mentre il livello di scontro con la Cgil resta alto: "Non abbai alla luna e ripensi sullo sciopero generale. Ma non lo farà".

Lo sciopero, infatti, resta confermato. Ma sulla questione dalle parti del Pd c'è poca convinzione. Al punto che lo stesso Epifani, a un convegno dei democratici sul welfare, lancia un appello: "Le rappresentanze politiche e sindacali devono dire le cose con più forza e chiarezza. Lo sciopero può essere uno strumento per chiedere al governo una svolta nel modo di affrontare la crisi".

Chi invece si schiera, senza riserve, al fianco della Cgil è Rifondazione. "Considero molto negativo il fatto che il partito democratico non riesca nemmeno ad appoggiare la Cgil sullo sciopero generale" attacca il segretario Paolo Ferrero.

(28 novembre 2008)

 

 

 

Il premier lancia un appello agli avversari: "Diamoci una mano

avendo come stella polare l'interesse di tutti gli italiani"

Crisi, Berlusconi all'opposizione

"Insieme per il bene del Paese"

E sulle critiche al "pacchetto" dice: "Come d'abitudine..."

Crisi, Berlusconi all'opposizione "Insieme per il bene del Paese"

Berlusconi con Tremonti in conferenza stampa

ROMA - Nel giorno in cui il governo vara il pacchetto anticrisi, Silvio Berlusconi rivolge un appello agli avversari politici: "Diamoci un mano, guardando come stella polare all'interesse di tutti gli italiani".

Parole diverse da quelle sentite nelle ultime settimane - in cui il Cavaliere ha più volte detto che con questa opposizione il dialogo è impossibile - e pronunciate al termine della conferenza stampa a Palazzo Chigi, e riferite sempre alla difficile situazione economica internazionale. "Visto che le prossime elezioni sono tra quattro anni e mezzo - dichiara il premier - si cessi di essere sempre in campagna elettorale e ci si metta insieme, per dare una mano".

Nel corso del colloquio coi cronisti, il presidente del Consiglio - proprio mentre il leader della Cgil Guglielmo Epifani conferma lo sciopero generale del 12 dicembre - minimizza la portata del conflitto: "Mi criticano? Come d'abitudine", dice, allargando le braccia. E poi aggiunge: "Abbiamo dato sostegno alle imprese e ai cittadini con questo provvedimento - sostiene - e abbiamo raccolto il parere favorevole di molte categorie". Compreso quello di "gran parte dei sindacati".

Berlusconi poi si sofferma sul concetto di fiducia, necessaria per uscire dalla crisi. "Bisogna fermare questa spirale negativa che porta al calo dei consumi", spiega. Ad esempio, "il ceto medio può mantenere le stesse abitudini di vita. L'estensione temporale della crisi economica dipende da tutti noi, dalla nostra capacità di fiducia e di guardare al futuro con speranza. Serve buona volontà da parte di tutti. Mi sto sgolando al telefono con i miei colleghi europei affinché rappresentino la realtà, ma invitino anche i cittadini a comportamenti consapevoli".

Conclusione, almeno secondo il premier: "Tutto quello che potevamo fare", compatibilmente con le "risorse pubbliche", "l'abbiamo fatto: ora tocca agli altri".

(28 novembre 2008)

 

 

 

 

L'UNITA'

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2008-11-28

Decreto anti crisi, il governo prova a far cassa tassando il porno

A lui interessano i record. Non importa di che. Per questo, Silvio Berlusconi, subito dopo l’approvazione del decreto legge anti-crisi, come lo chiamano, ci tiene subito a dire che quello italiano è stato "il primo governo al mondo a indicare la strada del sostegno al sistema delle banche". E che il decreto lo ha approvato in "soli dieci minuti". Secondo il premier, le idee gliele hanno addirittura copiate: "Le stesse misure – dice – sono state poi assunte dalle altre nazioni Ue qualche giorno dopo. Tutti hanno adottato il nostro stesso sistema di decisione – sostiene – la stessa politica è stata adottata anche dall'amministrazione Usa che non aveva immaginato la portata della crisi".

Ma al di là dei record, raggiunti o sognati, quel che conta è la sostanza. Ed è qui che, come al solito, non ci facciamo mancare niente: 80 miliardi di euro per combattere la crisi e per ridare "fiducia". Promettono che non sforeremo i parametri di Maastricht: il documento della commissione Ue, ha spiegato il ministro Tremonti, "ci dà dei margini che sfrutteremo ma non vogliamo andare oltre. Ci muoveremo su livelli di flessibilità consentita – ha detto – e non su livelli arbitrari perché altrimenti i mercati ce la faranno pagare".

Con il decreto arriva dunque il cosiddetto salva-banche, o meglio la "sottoscrizione pubblica di obbligazioni bancarie speciali per garantire il finanziamento dell'economia". Il governo annuncia pure che con questa manovra economica, verranno anche rimpinguate le risorse per le forze dell’ordine. Come? Attraverso la detassazione dei premi di produttività per i redditi fino a 35mila euro. Resta da capire quante persone coinvolge, e soprattutto quali benefici può portare ad una categoria che da tempo denuncia di essere stata lasciata a secco. Niente detassazione, invece, degli straordinari, né per le forze dell’ordine, né per nessun altro lavoratore.

Per i mutui sulla prima casa già in corso le rate variabili per il 2009 non possono superare il 4% e lo Stato si farà carico dell'eventuale eccedenza. Per i nuovi mutui il tasso di base su cui si calcola lo spread sarà costituito dal tasso stabilito dalla Banca Centrale Europea. Inoltre, per le famiglie arriva un bonus straordinario che potranno richiedere fino al 31 gennaio e che ammonterà fino a 1.000 euro. Il bonus è destinato alle famiglie a basso reddito, ovvero che hanno un reddito annuo di 22 mila euro o di 35 mila in caso di famiglie con componenti portatori di handicap. Il Pd la chiama "carità legalizzata".

Si prova a fare cassa con il porno: verrà infatti applicata un’imposta sulla pornografia in tv e sulla carta stampata. La norma (che risale già a qualche Finanziaria fa ma non era mai uscito il regolamento attuativo) prevedeva anche un’addizionale sul materiale "di incitamento alla violenza". Ma il governo l’ha modificata, applicandola solo su quello pornografico.

28 Nov 2008

 

 

 

 

Epifani: "Non c'è svolta". Sciopero generale confermato.

La Cgil confermerà lo sciopero generale del 12 dicembre, "manca la svolta" da parte del governo nel modo di affrontare la crisi economica. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, intervenuto oggi al convegno del Pd sul welfare. "Per serietà - ha detto Epifani - prima di un commento dettagliato occorre una lettura delle misure. Ma il senso generale del pacchetto non indica quella svolta di cui il Paese ha bisogno, sia per dimensione che per le scelte fatte".

"Colpisce - ha proseguito il leader della Cgil - che il mondo produttivo, dagli operai alla scuola, non abbia risposte a livello di peso fiscale, e trovo incomprensibile questa scelta. C'è qualcosa per gli indigenti e poco per gli altri".

Ai cronisti che al termine del convegno gli hanno chiesto se la Cgil confermerà lo sciopero, Epifani ha replicato assentendo con il capo e affermando: "Manca la svolta".

28 Nov 2008

 

 

 

 

Bersani: "Servono interventi, non bonus e social card"

Non va bene che il governo chieda all'opposizione di collaborare quando ormai sulle misure anti-crisi ha già deciso gli interventi. È il ministro dell'Economia nel governo ombra del Pd, Pierluigi Bersani, a replicare alla sollecitazione arrivata oggi dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. "Non ci siamo. Qua e là - risponde Bersani in una nota - sbuca qualcosa delle nostre proposte ma siamo molto al di sotto delle esigenze. Dopo tre decreti e una finanziaria sui quali abbiamo inutilmente avanzato proposte, suona davvero curioso che a giochi fatti Berlusconi ci chieda collaborazione". "Per le famiglie e per il lavoro - sostiene l'esponente del Pd - ci voglio interventi strutturali e non bonus o social card. Tra l'altro l'insieme di queste risorse non arriva alla metà di quello che finiremo di spendere per Alitalia. Per le imprese gli interventi sono ben lontani da quelli che qualche ministro aveva incautamente lasciato intravedere. E infine per gli investimenti non succede nulla di concreto e dovremmo nei prossimi mesi appassionarci di nuovo alle procedure".

28 Nov 2008

 

 

il SOLE 24 ORE

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2008-11-29

Banche, intervento da 12 miliardi

di Isabella Bufacchi

29 novembre 2008

Una forchetta stretta tra 10 e 12 miliardi: a tanto potrebbero ammontare gli strumenti ibridi di patrimonializzazione sottoscritti dal Tesoro su specifica richiesta delle banche. La stima è del ministro dell'Economia Giulio Tremonti che ieri in conferenza stampa ha illustrato il provvedimento "per il sostegno delle piccole imprese e delle famiglie evitando restrizioni al credito". Dopo settimane di trattative con il sistema bancario, il consiglio dei ministri ha infine approvato almeno una norma-quadro che autorizza il Mef "fino al 31 dicembre 2009" a sottoscrivere strumenti computabili nel patrimonio di vigilanza a favore di banche e gruppi bancari italiani con "azioni negoziate su mercati regolamentati".

Questa misura straordinaria, in linea con quanto sta accadendo in altri Stati membri dell'Ue, imposta l'intervento pubblico nel capitale delle banche prefissando alcune linee di principio che saranno in seguito attuate nel dettaglio con l'entrata in vigore di un decreto ad hoc: per "la modalità esatta dello strumento dobbiamo aspettare un accordo con il sistema bancario che sarà sancito con un decreto del ministro", ha precisato ieri il direttore generale del ministero dell'Economia, Vittorio Grilli.

Il testo dell'art.12 dedicato alle "obbligazioni bancarie speciali" sembra lasciare aperta la porta all'utilizzo di due strumenti ibridi: le obbligazioni subordinate perpetuee (che contribuiscono al patrimonio di vigilanza Tier-1) e le obbligazioni convertibili (che servono per il capitale Core Tier-1): la norma infatti stabilisce che gli strumenti "possono essere strumenti convertibili". Viene confermata, come nelle attese, la formula della conversione in azioni ordinarie "su richiesta dell'emittente", dunque della banca.

Il provvedimento non alza il velo sulla remunerazione di questi strumenti ibridi, in quanto non fissa il livello della cedola ma la subordina agli utili distribuibili. In un comunicato diramato ieri sera il presidente dell'Abi Corrado Faissola ha puntualizzato: "La disponibilità a sottoscrivere strumenti finanziari trova il nostro apprezzamento. Attendiamo di conoscere le specifiche condizioni economiche, che dovranno essere a termini di mercato, per esprimere un giudizio più compiuto". Il Mef dal canto suo è disposto ad acquistare questi bond solo a condizione che "l'operazione risulti economica nel suo complesso": Tremonti ha precisato che questi titoli ibridi avranno un rendimento più alto del costo della raccolta dello Stato e che quanto guadagnato dalle casse pubbliche sarà impegnato in cause sociali. Resta da vedere a quale rendimento verranno eventualmente emessi i titoli di Stato mirati al finanziamento di questa sottoscrizione.

Per accedere a questa finestra di opportunità, le banche sono chiamate a rispettare una serie di adempimenti: dovranno assumersi gli impegni definiti in un protocollo d'intenti con il Mef in merito al livello e alle condizioni del credito alle Pmi e alle famiglie e anche alla politica dei dividendi (che deve garantire adeguati livelli di patrimonializzazione). Le banche che emitteranno questi speciali bond dovranno inoltre accettare un "codice etico" che riguarderà anche la remunerazione dei vertici aziendali.

La Banca d'Italia, il Parlamento e le prefetture sono chiamate a svolgere ruoli importanti in questa speciale ricapitalizzazione delle banche con denaro pubblico: la prima dovrà supervisionare e valutare le condizioni economiche dell'operazione; il Mef riferirà al Parlamento "periodicamente" sui flussi di finanziamento all'economia con "dati disaggregati per regione e categoria economica"; nelle prefetture sarà istituito uno speciale osservatorio con la partecipazione dei soggetti interessati.

 

 

 

 

Credito alle Pmi: garanzia statale per i Confidi

di Carmine Fotina

29 novembre 2008

Oltre al pacchetto fiscale, per le imprese trovano spazio nel decreto anche interventi sul capitolo credito e sulla burocrazia. Garanzia dello Stato sui Confidi, riduzione dei costi amministrativi, pagamenti della Pa più veloci: queste le principali misure. Nessun aiuto diretto per specifici settori industriali invece, né interventi di sostegno mirati all'efficienza energetica, che erano stati invocati dagli industriali e ipotizzati dal ministro dello Sviluppo Claudio Scajola ma che potrebbero essere varati più avanti dopo aver trovato copertura dai fondi Fas. Abrogato il tetto del 15% per le partecipazioni di imprese nel capitale delle banche previsto dal Testo unico bancario del 1993.

Il Fondo di garanzia per le Pmi e per i confidi, che fa capo al ministero dello Sviluppo, viene esteso alle imprese artigiane e rifinanziato ma, soprattutto, è potenziato attraverso la "garanzia di ultima istanza dello Stato".

La dotazione del Fondo potrà inoltre essere incrementata attraverso contributi delle banche, delle Regioni e con l'intervento della Sace. Nel ruolo di gestore del Fondo viene confermato Mediocredito centrale la cui convenzione scade però nel settembre 2009. A quel punto si dovrebbe procedere attraverso gara, anche se nei giorni scorsi era emersa l'ipotesi di far transitare l'incarico a Invitalia (ex Sviluppo Italia).

Criteri e condizioni con cui lo Stato farà da "controgarante" saranno stabiliti con un decreto del ministero dell'Economia che dovrà valutare la compatibilità con le regole di Basilea 2 e i criteri di ponderazione per i Confidi.

Primi apprezzamenti dalle imprese, ma restano diversi punti aperti. Il rifinanziamento è per un "massimo" di 450 milioni ma è "subordinato alla verifica della provenienza delle risorse", da individuare nelle revoche degli incentivi concessi con la legge 488. Il tutto "fermo restando il limite degli effetti stimati per ciascun anno in termini di indebitamento netto". Insomma, il potenziamento finanziario che dovrebbe portare il Fondo a 600 milioni (150 sono già disponibili e derivano dal Fondo finanza d'impresa) è ancora sub iudice. Anche la "controgaranzia" statale, si sottolinea nel decreto, è vincolata alle disponibilità del bilancio dello Stato.

Un altro fronte caldo per le imprese è quello dei crediti vantati nei confronti della Pubblica amministrazione. La novità è anche in questo caso il possibile intervento della Sace che, insieme a imprese di assicurazione, può prestare "garanzie finalizzate ad agevolare la riscossione dei crediti vantati dai fornitori di beni e servizi". Ridotte inoltre le sanzioni in caso di ravvedimenti delle imprese per mancati o ritardati pagamenti di tributi. L'articolo 16 è invece dedicato alla riduzione dei costi amministrativi con la quale, dice il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, si potranno ottenere "risparmi" per circa 1 miliardo di euro. Le società e i professionisti iscritti agli albi devono indicare, entro tre anni, il proprio indirizzo di posta elettronica certificata al registro delle imprese e agli ordini di appartenenza. Anche la pubblica amministrazione si doterà di caselle di posta certificata e le copie dei documenti su supporto informatico sostituiranno ad ogni effetto di legge gli originali, se si utilizza la firma digitale.

 

 

Decreto anti-crisi. Cosa cambia per i mutui?

di Maximilian Cellino

28 novembre 2008

Tetto al 4% sui vecchi mutui prima casa a tasso variabile per tutto il 2009 e indicizzazione al tasso ufficiale Bce sui nuovi prodotti sottoscritti dopo il primo gennaio. Il decreto anti-crisi rappresenta un tentativo del Governo in soccorso dei risparmiatori in difficoltà con il caro-rata, ma cosa cambia all'atto pratico per le famiglie italiane? Al momento (e qualora i termini del decreto dovessero essere confermati) è difficile dare una risposta, tutto dipenderà dall'andamento dei tassi interbancari (gli Euribor ai quali sono indicizzati i mutui variabili sottoscritti finora) nei prossimi 12 mesi.

Rate in calo del 2-8% per i vecchi mutui

Scattando una fotografia ai valori di oggi (l'Euribor a 1 mese, parametro di riferimento per due terzi dei finanziamenti variabili, è al 3,57%) il "risparmio" che si può ottenere dipende dallo spread (cioè dal ricarico) praticato da ciascuna banca: se si prende in esame un prestito da 100mila euro contratto nel dicembre 2005 (prima della stagione di rialzo dei tassi), la rata mensile con il tasso calmierato al 4% (compreso spread e altre voci) scenderebbe a 610 euro, con un effetto positivo rispetto ai valori attuali che varia dal 2 all'8% a seconda appunto dello spread applicato (vedi tabella).

I tassi interbancari (tranne la parentesi di ieri sulla scadenza a un mese) sono però in continuo calo da inizio ottobre e, con la nuova sforbiciata che la Banca centrale europea si appresta a dare già da giovedì prossimo sul costo del denaro, c'è da mettere in conto che possano continuare a scendere fino a rendere le mosse del decreto poco più che virtuali. Un esempio? Se l'Euribor di riferimento dovesse scendere sotto il 3%, anche aggiungendo uno spread dell'1% il mutuo in essere avrebbe un tasso inferiore al tetto del 4%. È dunque probabile che le sole forze di mercato siano sufficienti ad alleviare le difficoltà dei mutuatari, anche senza l'intervento del Governo che, vale la pena di ricordarlo, è per il momento limitato al solo 2009. In questo modo il decreto anti-crisi, per quanto attiene al tema mutui, verrebbe ad assumere una valenza essenzialmente precauzionale: nel caso il tasso dovesse superare il 4% sarebbe lo Stato ad assumersi il pagamento della rata.

Nuovi mutui

Anche per quanto riguarda l'indicizzazione dei nuovi prestiti variabili al tasso ufficiale Bce anziché all'Euribor, gli effetti saranno da misurarsi nel tempo. Il tasso fissato a Francoforte (ora al 3,25%) è infatti generalmente inferiore rispetto all'interbancario, oltre che più trasparente e meno volatile. Resta però da vedere in che modo questa innovazione verrà tradotta in pratica dalle banche, che di norma si finanziano al tasso Euribor e potrebbero quindi chiedere un prezzo superiore in termini di spread per coprirsi dal rischio di eventuali crisi sui mercati interbancari.

Sul tema il ministro delle Finanze, Giulio Tremonti, è stato piuttosto chiaro: "Per i mutui futuri – ha detto in conferenza stampa – la base di riferimento sarà il tasso stabilito dalla Bce. Su quella base la banca può decidere cosa fare e lo deve comunicare". I primi prodotti di questo genere introdotti le scorse settimane (l'esempio di Bpm è stato seguito da altri istituti di credito) hanno fissato a 150 punti base (cioè l'1,5%) il ricarico a favore della banca: un prezzo mediamente più caro rispetto a quanto normalmente praticato sui prodotti tradizionali e che potrebbe perciò rendere inefficace l'innovazione. Dopotutto, se si guardano i dati statistici degli ultimi 10 anni (compresi gli ultimi mesi critici) l'Euribor a un mese è risultato in media più elevato rispetto al tasso ufficiale dello 0,16% (0,25% lo scarto a svantaggio del 3 mesi): il mutuo Bce risulterebbe quindi finanziariamente equivalente nel lungo termine a un prestito ancorato all'Euribor con spread compreso fra 125 e 135 punti base. Per avere un prodotto più conventiante, quindi, al risparmiatore non resterebbe che fare affidamento alle forze della concorrenza.

m.cellino@ilsole24ore.com

 

 

 

 

Il ravvedimento costerà meno

di Dario Deotto

29 novembre 2008

Accertamento e sanzioni in prima linea, tra le misure contenute nel Dl anti-crisi. Si va, infatti, dalle disposizioni previste per la nuova adesione agli inviti al contraddittorio, dalla modifica del ravvedimento operoso alle norme in materia di studi di settore, dalle nuove modalità di controllo per le aziende di rilevanti dimensioni alle misure relative all'ipoteca e al sequestro conservativo.

Tra queste, sicuramente di rilievo risulta la nuova possibilità di aderire direttamente all'invito al contraddittorio comunicato dal Fisco. Si tratta di una misura che segue quella recente dell'adesione ai Pvc (processo verbale di constatazione), prevista dalla manovra estiva 2008. Il nuovo istituto dell'adesione all'invito dell'ufficio prevede che la comunicazione contenga anche le maggiori imposte e sanzioni "potenzialmente" dovute dal contribuente in seguito alla motivazione che viene esposta nello stesso invito. Poiché l'invito conterrà l'indicazione della data del contraddittorio tra ufficio e contribuente, si prevede che quest'ultimo possa direttamente aderire alle somme richieste con l'invito, senza quindi recarsi all'"incontro". In tal caso le sanzioni vengono ridotte a un ottavo del minimo. Il contribuente dovrà prestare adesione all'invito entro il quindicesimo giorno antecedente la data fissata per la comparizione. L'istituto risulta alternativo rispetto all'adesione ai pvc della manovra estiva. Questo in quanto si prevede che l'adesione non possa riguardare quegli inviti preceduti dai processi verbali di constatazione definibili con l'articolo 5-bis del decreto legislativo 218/97, per i quali non è stata prestata adesione.

Viene stabilito che, in caso di adesione ai nuovi inviti, in relazione a quelli derivanti dagli studi di settore, per i periodi d'imposta 2006 e successivi gli accertamenti basati su presunzioni semplici non possono essere effettuati qualora l'ammontare delle attività non dichiarate, con un massimo di 50mila euro, sia pari al 40% dei ricavi o dei compensi definiti. La nuova possibilità di adesione agli inviti al contraddittorio degli uffici si applicherà a quelli emessi dal 1° gennaio 2009.

Con riferimento agli studi di settore, il decreto legge prevede che gli stessi potranno essere integrati, in deroga all'articolo 1 del Dpr 195/99, al fine di tenere conto della crisi economica, con particolare riguardo a determinati settori o aree territoriali.

Il Dl anti-crisi provvede anche a rideterminare, al ribasso, l'entità delle sanzioni dovute con il ravvedimento operoso. Viene stabilito che se la regolarizzazione di un omesso o parziale pagamento dell'imposta viene eseguita entro 30 giorni, la sanzione si riduce a un dodicesimo del minimo (in luogo di un ottavo del minimo). Se, invece, il ravvedimento, sia per gli omessi versamenti che per le altre violazioni, viene eseguito entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all'anno in cui la violazione è stata commessa, la sanzione si riduce a un decimo del minimo (anziché a un quinto). Nel caso di regolarizzazione di una dichiarazione omessa nei 90 giorni, la sanzione viene stabilita nella misura di un dodicesimo del minimo, anziché di un ottavo del minimo.

La riduzione delle penalità per il ravvedimento operoso si deve proprio all'inserimento nel panorama tributario dei nuovi istituti dell'adesione ai pvc e della nuova adesione agli inviti del Fisco.

Peraltro, della nuova entità delle sanzioni ridotte previste per il ravvedimento operoso si potrà tenere conto anche per l'adempimento dell'acconto di novembre. Ad esempio, se in passato il contribuente calcolava l'acconto con il metodo previsionale e poi in sede di saldo si rendeva conto di avere determinato un acconto insufficiente, poteva utilizzare il ravvedimento operoso con una sanzione del 6 per cento. Ora, invece, la penalità si riduce al 3 per cento.

Per le imprese di rilevanti dimensioni, con volume d'affari o ricavi non inferiori a 300 milioni di euro, viene infine prevista la possibilità di un controllo sostanziale delle dichiarazioni già entro l'anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione.

 

 

L'acconto premia Spa e Srl

di Dino Pesole

29 novembre 2008

Deducibilità al 10% dell'Irap dalle imposte dirette; revisione "strutturale" degli studi di settore; Iva per cassa; riduzione di tre punti degli acconti Ires e Irap.

Il pacchetto fiscale contenuto nel decreto "anticrisi", varato ieri dal Consiglio dei ministri, conferma per gran parte le anticipazioni della vigilia (si vedano anche gli articoli alle pagine 7 e 33). Misure che danno un qualche respiro alle imprese, ma che - considerata l'entità dello stanziamento - non possono essere considerate come risolutive.

Per quel che riguarda l'Irap, quello avviato ieri è un primo passo, importante perché finora l'imposta non era ammessa in deduzione ai fini Ires ed Irpef. Servirà, con ogni probabilità, a disinnescare la mina della possibile pronuncia della Corte costituzionale, chiamata proprio a pronunciarsi sulla legittimità costituzionale della norma originaria che rende indeducibile l'imposta sulle attività produttive. Nel decreto, all'articolo 6 si dispone al riguardo che a decorrere dal periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2008 la deduzione del 10% è "forfetariamente riferita all'imposta dovuta sulla quota imponibile degli interessi passivi e oneri assimilati al netto degli interessi attivi e proventi assimilati, ovvero delle spese per il personale dipendente e assimilato".

Deduzione forfetaria, dunque, che servirà a dare un minimo di respiro alle imprese. In questa stessa direzione va la riduzione di tre punti dell'acconto Ires e Irap in scadenza lunedì 1° dicembre. Beneficio momentaneo, ma comunque anch'esso utile in un momento di crisi di liquidità (si veda l'articolo qui sotto).

L'altra novità riguarda l'Iva, in linea con l'impegno inserito nel programma di governo. Riguarda gli anni solari 2009, 2010 e 2011, e viene introdotta in via sperimentale. Di fatto il pagamento dell'imposta è differito al momento dell'effettiva riscossione del corrispettivo. La norma è sottoposta al via libera dell'Unione europea. Passaggio obbligato poiché l'Iva è di fatto l'unica imposta "europea". Sarà in ogni caso un successivo decreto ministeriale a fissare il volume d'affari dei contribuenti nei cui confronti si applica l'Iva di cassa.

Quanto agli studi di settore, quella in arrivo sarà una revisione definita nel testo del decreto "congiunturale speciale". In poche parole, i parametri e gli indici di congruità su cui sono costruiti gli attuali meccanismi di accertamento di ricavi e compensi potranno essere integrati "anche al fine di tener conto degli effetti della crisi economica e dei mercati", con particolare riguardo "a determinati settori o aree territoriali". Integrazione che terrà conto anche dei dati di contabilità nazionale.

Tra le novità del decreto, si segnala la norma che prevede incentivi per il rientro in Italia di ricercatori residenti all'estero. Un tentativo evidente di arginare la "fuga dei cervelli". I redditi dei docenti e ricercatori che abbiano svolto "documentata attività" di ricerca e docenza all'estero per almeno due anni consecutivi, e che rientreranno in Italia divenendo in tal modo "fiscalmente residenti nel territorio dello Stato", saranno imponibili solo per il 10% ai fini delle imposte dirette e non concorreranno a formare la base imponibile ai fini Irap.

Il credito d'imposta previsto dalla Finanziaria 2007 si estende ora anche alle ricerche effettuate in Italia su incarico di un committente estero.

Con una norma ad hoc, vengono ridotte le sanzioni per chi aderisce all'invito degli uffici dell'agenzia delle Entrate e salda subito senza arrivare al contraddittorio. In arrivo altresì controlli periodici annuali sulle imprese di rilevanti dimensioni.

Secondo quanto ha spiegato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, nel corso della conferenza stampa che ha fatto seguito alla riunione del Consiglio dei ministri, il gettito atteso dal riallineamento volontario dei valori contabili (altra misura attesa, contenuta nel decreto anticrisi) sarà di pari entità rispetto al costo del bonus destinato alle famiglie e ai pensionati con redditi fino a un massimo di 22mila euro. Si tratta dunque di 2,4 miliardi.

 

 

 

 

 

 

Tv satellitari, raddoppia il prelievo Iva

di Marco Mele

29 novembre 2008

Una "stangata" per Sky e un colpo anche a Mediaset e Ip Tv, la tv via Internet offerta da un operatore telefonico. Il Dl varato ieri dal Consiglio dei ministri, infatti, include due misure di finanziamento che hanno fatto sobbalzare i manager delle tv a pagamento, e della piattaforma satellitare di Rupert Murdoch in particolare.

Il provvedimento prevede l'abolizione dell'Iva agevolata al 10% per la pay tv satellitare e via Internet e il loro rientro nell'Iva ordinaria al 20 per cento. Si trattava di una misura varata con la legge 507/95, che concedeva l'Iva agevolata agli abbonamenti per segnali criptati, poi precisata nel '97 a favore degli abbonamenti satellitari e via cavo. Una misura, insomma, che intendeva incentivare lo sviluppo dei nuovi media. Sky non dà cifre ufficiali ma fonti attendibili stimano in circa 270 milioni di euro annui l'aggravio dovuto al raddoppio dell'Iva sui suoi abbonamenti. Tale misura potrebbe toccare la tv via Internet, ma solo parzialmente, perché i prodotti di Sky vengono fatturati dalla stessa Sky, senza aggravio per Fastweb o RossoAlice. Bisognerà capire se il raddoppio dell'Iva si applicherà o meno a servizi come il video-on-demand, ma non si tratta certo di grandi numeri.

Quanto a Mediaset, i prodotti e i servizi in pay-per-view, ovvero acquistati con carte prepagata, hanno già l'Iva al 20 per cento. In ogni caso Mediaset ha diffuso una nota con la quale ha espresso disappunto per "l'inserimento all'interno del decreto anticrisi" della disposizione. I canali venduti con abbonamento mensile, come i tre Gallery e il Disney Channel, invece, venduti con l'Iva al 10%, potrebbero vedersela raddoppiata, anche se la misura del 1997 non menziona il digitale terrestre ma solo il satellite e il cavo. Bisognerà attendere i chiarimenti dei ministeri competenti.

Un'altra forma di finanziamento delle misure a favore dei consumi, inserita nel provvedimento, è la riesumazione della porno-tax, che già aveva fatto capolino nell'ultima Finanziaria del Governo Berlusconi, prima della vittoria dell'Unione alle elezioni del 2006: si tratta di un'imposta supplementare "secca" del 25% su ogni introito da contenuti a luci rosse e pornografici. Sky non dà cifre ufficiali, ma gli introiti per la pay tv satellitare dei film a luci rosse si possono stimare in circa 1,5 milioni a settimana.

 

 

 

 

2008-11-28

Piano anti-crisi: via libera al decreto. Ecco le novità

di Nicoletta Cottone

28 novembre 2008

Per le famiglie arriva il bonus con una dote più elevata e un tetto reddituale superiore se c'è un disabile. Per le imprese un taglio di 3 punti all'acconto Ires e Irap, mentre per l'Iva si pagherà al momento dell'incasso e non più all'emissione della fattura. Arrivano novità per i mutui vecchi e nuovi. Non ha trovato spazio nel provvedimento, invece, la detassazione delle tredicesime. Viene prorogata per il 2009 la detassazione dei premi, ma non quella degli straordinari. Questi i contenuti principali del decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri per il varo delle misure anti-crisi. Un pacchetto di interventi per famiglie e imprese, per riattivare i consumi e combattere la crisi economica che, con sette interventi, puntano a mobilitare 80 miliardi di risorse per combattere la crisi. Ecco in sintesi le misure italiane per arginare la crisi.

Bonus famiglia: tetto fino a 35mila euro se c'è un disabile. È stato potenziato nell'importo e nella platea dei beneficiari il bonus che raggiungerà pensionati e famiglie con figli a carico. Si tratta di un bonus da un minimo di 200 a un massimo di mille euro, che sarà distribuito in base al reddito. Ad averne diritto saranno i nuclei di lavoratori dipendenti con figli e i pensionati con un reddito annuo fino a 22mila euro (e non più 20mila euro). Per le famiglie con portatori di handicap il tetto sale fino a 35mila euro. Il "bonus straordinario per famiglie, lavoratori, pensionati e non autosufficienti" riguarderà poco meno di 8 milioni di soggetti. Il costo complessivo dell'operazione si aggira intorno a di 2,4 miliardi di euro. Il bonus è cumulabile con la social card. Entrando nel dettaglio verrà erogato dai sostituti d'imposta a gennaio-febbraio attraverso una detrazione. Il beneficio sarà di 200 euro per i soggetti unici componenti di un nucleo familiare se il reddito non è superiore a 15 mila euro, di 300 euro se la famiglia è composta da due persone con un reddito di 17 mila euro l'anno, di 450 se la famiglia è composta da tre persone, sempre con un reddito di 17 mila euro all'anno. Il bonus sarà invece di 500 euro per le famiglie di quattro componenti con un reddito di 20 mila euro, di 600 euro se i componenti la famiglia sono cinque, sempre con un reddito annuo di 20 mila euro. Avranno mille euro le famiglie di cinque o più componenti con un reddito di 22 mila euro. Se nella famiglia c'è un portatore di handicap il tetto di reddito sale a 35 mila euro. Esclusi dal beneficio i lavoratori autonomi, i titolari di partita Iva e chi ha redditi fondiari superiori a 2.500 euro. La richiesta va presentata entro il 31gennaio con autocertificazione mediante modulo dell'Agenzia delle Entrate

Sconti sulle tariffe. Le tariffe non possono salire, ha spiegato Tremonti, ma ci sono strumenti per farle scendere. Dal primo gennaio 2009 le famiglie economicamente svantaggiate, che hanno diritto all'applicazione delle tariffe agevolate per l'energia elettrica, avranno diritto anche allo sconto sulla bolletta del gas. La compensazione della spesa sarà riconosciuta in forma differenziata per zone climatiche e in base al numero dei componenti del nucleo familiare fino a uno sconto massimo del 15 per cento. Per il primo semestre del 2009 le variazioni tariffarie autostradali non saranno applicate. Entro il 30 giugno 2009 sarà approvato un decreto del Governo che prevede un piano organico di azioni (presentato dal ministero delle Infrastrutture entro il 29 febbraio) per accelerare i piani di investimento dell'intero comparto autostradale.

Riduzione di 3 punti all'acconto Ires e Irap per i soggetti Ires. Nel pacchetto di misure per le imprese arriva una misura temporanea: il taglio per il peeriodo d'imposta in corso, di tre punti all'acconto Ires e Irap dovuto. Chi ha già provveduto al pagamento dell'acconto ha diritto a un credito d'imposta corrispondente alla riduzione.

Deduzione dall'Ires della quota di Irap che insiste sul costo del lavoro e degli interessi. A decorrere dal periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2008 è ammesso in deduzione un importo pari al 10% dell'imposta regionale sulle attività produttive , forfetariamente riferita all'imposta dovuta sulla quota imponibile degli interessi passivi e oneri assimilati al netto degli interessi attivi e proventi assimilati o delle spese per il personale dipendente e assimilato al netto delle deduzioni spettanti.

Prorogata la detassazione dei premi Sì alla proroga della detassazione del salario di produttività, vale a dire premi e incentivi, per redditi fino a 35mila euro l'anno (dai 30mila attuali). Raddoppia anche la parte di redditto su cui applicare gli sgravi, che passa da 3mila euro l'anno a 6mila euro. Non è stata, invece, prorogata la detassazione sugli straordinari. La tassazione agevolata dei premi è stata estesa anche ai lavoratori pubblici del comparto sicurezza (la platea di questi ultimi beneficiari è di circa 500 mila persone).

Detassazione per ricercatori e professori che rientrano in Italia e credito d'imposta per le ricerche in Italia su incarico dall'estero. Incentivi per il rientro in Italia di ricercatori residenti all'estero. Estensione del credito d'imposta alle ricerche fatte in Italia su incarico di committenti esteri.

Versamento dell'Iva solo all'incasso della fattura. Nel provvedimento arriva la cosiddetta Iva per cassa per le imprese. In pratica l'obbligo di versamento dell'imposta sul valore aggiunto slitta dal momento dell'emissione della fattura a quello dell'incasso. Su questa misura si attende però il via libera di Bruxelles.

 

Riduzione dei costi amministrativi a carico delle imprese. Vengono ridotti i costi amministrativi sostenuti dalle imprese.

Posta elettronica per imprese e Pubblica amministrazione. Le imprese costituite in forma societaria sono tenute a indicare l'indirizzo di posta elettronica certificata nella domanda di iscrizione al registro delle imprese (quelle iscritte hanno 3 anni di tempo per farlo). I professionisti iscritti ad albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato devono comunicare agli ordini o ai collegi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata. Ordini e collegi pubblicheranno un elenco consultabile in via telematica i dati identificativi degli iscritti con indirizzo di posta elettronica certificata. Le amministrazioni pubbliche istituiranno un indirizzo di posta elettronica certificata per ciascun registro di protocollo e ne danno comunicazione al Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione, che provvede a pubblicare un elenco consultabile in via telematica. La consultazione dei singoli indirizzi avviene liberamente e senza oneri. Il decreto prevede che "le copie su supporto informatico di qualsiasi tipologia di documenti analogici

originali, formati in origine su supporto cartaceo o su altro supporto non informatico, sostituiscono ad ogni effetto gli originali da cui sono tratte" purchè la loro conformità all'originale sia assicurata da chi lo detiene mediante firma digitale.

 

Novità per mutui vecchi e nuovi. In arrivo una misura di garanzia per chi ha un mutuo immobiliare a tasso variabile. L'importo delle rate dei mutui a tasso variabile a carico del mutuatario si calcolano con riferimento al maggiore tra il 4% senza spread, spese varie o altro tipo di maggiorazione e il tasso contrattuale alla data si sottoscrizione del contratto. In caso contrario lo Stato interviene e si accolla la parte extra. Questo criterio di calcolo non si applica se le condizioni contrattuali determinano una rata di importo inferiore. La novità si applica ai mutui per l'acquisto, la costruzione e la ristrutturazione della prima casa sottoscritti da persone fisiche fino al 31 ottobre 2008 e ai mutui rinegoziati entro la stessa data in applicazione della legge 126/2008. Previsti rimborsi in sede fiscale per i costi extra sostenuti dalle banche. Per i nuovi mutui sottoscritti, invece, il tasso di base su cui si calcola lo spread sarà costituito dal tasso stabilito dalla Banca Centrale Europea.

Riassegnazione risorse. In considerazione della crisi economica e ferma la distribuzione territoriale c'è una riassegnazione delle risorse per formazione e occupazione per interventi infrastrutturali, con priorità alla messa in sicurezza delle scuole, all'edilizia scolastica e carceraria, alle opere di risanamento ambientale, anche di natura infrastrutturale, alla bonifica di siti, alle infrastrutture museali e archeologiche e all'innovazione tecnologica.

Rimborsi ultradecennali. Via libera a 6 miliardi di rimborsi Iva ultradecennali per far funzionare la macchina dell'economia.

Ammortizzatori sociali. Vengono potenziati ed estesi gli strumenti a tutela del reddito in caso di sospensione dal lavoro o di disoccupazione.

Cambia la legge Opa: meno vincoli su passivity rule. Vincoli meno stringenti per le società soggette a Opa. Cambiano i sistemi di autorizzazioni assembleare per eventuali misure di difesa. Nel nuovo testo scompare infatti il limite del 30% previsto per l'autorizzazione da parte dei soci. Non si prevede più che l'approvazione delle misure idonee a contrastare il conseguimento degli obiettivi dell'offerta debba essere approvata da una assemblea straordinaria.

Revisione "congiunturale" degli studi di settore. Gli studi di settore saranno rivisti tenendo conto della crisi economica e dei mercati "con particolare riguardo a determinati settori o aree territoriali". Per far questo si ricorrerà a un decreto dell'Economia. Si procederà a un'integrazione degli studi tenendo conto anche dei dati della contabilità nazionale, degli elementi acquisibili presso istituti ed enti specializzati nell'analisi economica e delle segnalazioni degli osservatori regionali dell'Agenzia delle Entrate. Si tratterà, dunque, di una "revisione congiunturale" e "speciale" degli studi di settore.

Investimenti in infrastrutture. Aumentano i fondi per la legge Obiettivo: per realizzare le opere strategiche di preminente interesse nazionale il decreto anti crisi stanzia infatti un contributo quindicennale di 120 milioni di euro l'anno a partire dal 2010. Istituito per il 2009 un fondo per gli investimenti di 960 milioni di euro. Ci sono anche risorse per 480 milioni di euro, per ciascuno nel triennio 2009-2011 "per assicurare i necessari servizi ferroviari di trasporto pubblico". L'erogazione delle risorse è subordinata alla stipula dei nuovi contratti di servizio. Il finanziamento (1.440 milioni di euro per il 2009 e 480 per ciascuno degli anni 2010 e 2011) arriva dal Fas, il Fondo per le aree sottoutilizzate.Gli investimenti dovranno riguardare per il 15% il Nord e l'85% il Sud.

Banche: fino al 2009 lo Stato potrà sottoscrivere i bond per rafforzare il patrimonio di vigilanza. Il ministero dell'Economia potrà sottoscrivere fino a tutto il 2009 i bond che le banche quotate emetteranno per rafforzare il loro patrimonio di vigilanza. Si tratta di bond convertibili su richiesta della banca che avrà anche la facoltà di rimborso o riscatto, previo via libera della Banca d'Italia. "La logica che vogliamo seguire - ha spiegato Tremonti - non è quella di sostenere le banche, ma le imprese, evitando restrizione del credito".

Scompare il tetto del 15% per l'investimento delle imprese nelle banche. Nel provvedimento è stata inserita una norma che attua i contenuti della direttiva Ue 2007/44, ed elimina il tetto del 15% per l'investimento delle imprese nelle banche. L'autorizzazione deve essere comunque rilasciata dalla Banca d'Italia che dovrà "accertare la competenza professionale generale nella gestione di partecipazioni o considerata l'influenza sulla gestione che la partecipazione da acquisire consente

di esercitare, la competenza professionale specifica nel settore finanziario. Lo scorso luglio il Cicr aveva rimosso il primo muro nella separazione tra banca e imprese, fissando un limite del 15% del patrimonio di vigilanza della banca o gruppo bancario partecipante e il 60% del patrimonio (sempre della banca o del gruppo che possiede la partecipazione), che invece rappresenta il tetto complessivo per la somma delle partecipazioni.

Via a un osservatorio economico: vigilerà sui soldi perstati dalle banche. Il Governo varerà un osservatorio economico in tutte le prefetture per verificare che i soldi dati in prestito dalle banche vadano al sistema economico. "Doteremo le prefetture di un osservatorio economico - ha detto Tremonti - composto da imprenditori e associazioni in modo tale che si verifichi, anche lì come già accade in Francia, che i soldi vadano all'economia. Se non vanno all'economia si blocca tutto".

 

Sconti sui farmaci equivalenti. Da gennaio arrivano alcuni sconti sui cosiddetti farmaci equivalenti, con un taglio del 7%, in attesa che sia l'Agenzia del farmaco a rideterminare i prezzi entro il 31 marzo 2009. Scende anche il tetto per la spesa farmaceutica territoriale.

 

 

Crisi, Marcegaglia: fare di più

per famiglie e imprese

27 novembre 2008

Emma Marcegaglia (Ansa)

La presidente di Confindustria commenta da Tel Aviv il piano di interventi decisi dall'Unione europea e interviene sulle iniziative decise dal Governo italiano contro la crisi. Rispetto alla richiesta di un aumento dell'importo globale del pacchetto di interventi italiani, Marcegaglia ha osservato che le risorse aggiuntive sarebbero necessarie pur nella consapevolezza "del problema del debito. Ma - ha aggiunto - saremo comunque ben lontani da interventi dell'1-1,5% del Pil di cui parla la Ue".

 

Emma Marcegaglia si aspetta "un intervento concreto per i crediti (60 miliardi) nei confronti della Pubblica amministrazione". Per ora, ha osservato "si parla solo di una moral suasion".

La presidente di Confindustria giudica positivamente l'intervento sulla banche con la possibile sottoscrizione di obbligazioni perpetue senza, però intromissione nella gestione delle banche: "È comunque necessario che le banche aumentino il credito nei confronti delle imprese".

L'Irap

Per quanto riguarda possibili interventi sull'Irap, Confindustria sottolinea come sia necessario un abbassamento della pressione fiscale. E chiede interventi a supporto degli investimenti anche per favorire il risparmio energetico. Marcegaglia chiede anche un intervento sugli ammortizzatori sociali che interessino pure quelle tipologie di lavoratori che attualmente non ne hanno diritto, come i lavoratori a tempo determinato. "Bisogna sostenere le fasce più deboli e le famiglie. Su questo pensiamo che bisogna fare di più".

Confindustria chiede "altre iniziative a supporto dei consumatori e anche per le famiglie bisogna fare di più rispetto a quanto si sta ipotizzando". In particolare gli interventi una tantum, come le tredicesime "possono aiutare ma c'è il rischio che questi soldi vadano in direzione del risparmio. Sono quindi necessari interventi strutturali per i redditi più bassi".

I parametri di Maastricht

Per quanto riguarda l'allentamento dei parametri di Maastricht Marcegaglia ha osservato che "oggi le linee europee lasciano qualche margine di azione. I dati che arrivano dimostrano che la crisi si sta aggravando e quindi senza risposte adeguate la crisi può diventare peggiore".

Confindustria critica il pacchetto anticrisi messo a punto all'Unione europea perchè se è "condivisibile negli obiettivi" ci sono "due aspetti - dice la presidente Emma Marcegaglia - che ci preoccupano abbastanza: il piano è sostanzialmente la somma delle risorse degli Stati membri.

C'è qualche stanziamento Ue ma insufficiente" e "c'è il rischio che i vari Stati possano andare per conto proprio" con "interventi asimmetrici che possono creare distorsioni competitive". Inoltre "sulle risorse c'è solo una somma di interventi da parte degli Stati e lo stanziamento diretto dell'Unione europea è insufficiente. Ci saremmo aspettati maggiore concretezza", ha detto Marcegaglia aggiungendo che c'è "il rischio che nonostante la cornice europea ogni Stato possa andare per conto proprio con interventi che possono creare distorsioni".

La riforma del modello contrattuale

Confindustria conta di chiudere la trattativa per la riforma del modello contrattuale entro la fine dell'anno e, da tempo alla Cgil "fino all'ultimo minuto dell'ultima notte" per aderire all'accordo già condiviso da Cisl e Uil. "Il 10 dicembre avremo un nuovo tavolo e poi l'idea è di avere un successivo incontro prima della fine dell'anno per arrivare ad una conclusione" ha detto Marcegaglia. La presidente di Confindustria ha infine precisato che "i punti fondamentali dell'ipotesi di riforma sono accettati dalle varie categorie anche se ognuna con le sue specificità".

 

 

 

Tremonti: ecco la Carta Acquisti

di Nicoletta Cottone

26 novembre 2008

Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti presenta la social card (Lapresse)

Tutte le informazioni sulla Carta Acquisti, dal sito del Ministero

La social card che il Governo sta per varare è un bancomat azzurro e anonimo. Una carta dove saranno caricati i soldi del Governo, 40 euro al mese a regime, 120 euro a dicembre come somma delle tranche da ottobre a dicembre. La può usare chiunque, ha spiegato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, il titolare della carta o un suo parente che va a fare la spesa. "Abbiamo scelto lo strumento della carta acquisti anonima - ha sottolineato Tremonti - in alternativa rispetto alla distribuzione fisica di denaro perchè su questo supporto si aggiungono altre voci. La prima è lo sconto delle catene commerciali convenzionate con questo programma. La carta serve anche ad accedere alle tariffe sociali dell'Enel". Potrà essere utilizzata per effettuare i propri acquisti in tutti i negozi alimentari abilitati al circuito Mastercard. Il meccanismo della social card a regime costerà 450 milioni di euro l'anno e sarà garantita a circa un milione e 300mila cittadini. Il plafond di risorse a disposizione è superiore: ci sono 170 milioni stanziati dal decreto legge 112/2008, 250 milioni di donazioni dai privati (200 milioni Eni e 50 milioni Enel), 450 milioni nel decreto legge 155/2008 all'esame del Senato e 200 milioni nel collegato Sviluppo (disegno di legge 1195) all'esame del Senato. Trecentomila lettere sono già state inviate, ora si procederà al ritmo di 150mila lettere al giorno.

Ci sarà un'ampia rete di informazione. La social card, che avrà una prima fase di sperimentazione prima di entrare a regime definitivamente, tiene conto delle esperienze che sono state fatte in altri paesi: in particolare si è tenuto conto dell'esperienza britannica e di quella olandese. L'operazione avrà una fase di adattamento, ha spiegato il ministro Tremonti. Al servizio di questa operazione sono le Poste, l'Inps, i Caf e anche altri operatori che operano nella dimensione sociale (comunità come la Caritas, il Sant'Egidio, che gestiscono mense). La rete di informazione sull'uso dello strumento sarà ampliata. "Abbiamo fatto il massimo possibile per essere semplici - ha detto Tremonti - tuttavia sappiano che nei meccanismi dell'Isee ci sono delle complessità".

A chi spetta. La social card viene concessa agli anziani over 65 anni o a bambini di età inferiore ai 3 anni (in questo caso il titolare della carta è il genitore) che siano in possesso di particolari requisiti. Per gli over 65 è necessario essere italiani o residenti in Italia e regolarmente iscritti all'Anagrafe, essere un soggetto la cui imposta netta ai fini Irpef risulti pari a zero nell'anno di imposta antecedente al momento della richiesta della social card, o nel secondo anno di imposta antecedente al momento della richiesta della card. Indispensabile avere trattamenti pensionistici o assistenziali che, cumulati ai relativi redditi propri, siano di importo inferiore a 6mila euro l'anno o di importo inferiore a 8mila euro l'anno, se di età pari o superiore a 70 anni. Per i bambini di età inferiore a 3 anni, necessario un Indicatore della situazione economica equivalente, in corso di validità, inferiore a 6mila euro.

Il caricamento della carta. Per le domande fatte prima del 31 dicembre, la social card sarà inizialmente caricata dal ministero dell'Economia con 120 euro, relativi ai mesi di ottobre, novembre e dicembre 2008. Successivamente, nel corso del 2009, la Carta sarà caricata ogni due mesi con 80 euro (40 euro al mese), sulla base degli stanziamenti via via disponibili. Con la Carta si potranno anche avere sconti nei negozi convenzionati che sostengono il programma Carta Acquisti, si potrà accedere direttamente alla tariffa elettrica agevolata e si potranno ottenere altri benefici e agevolazioni in corso di studio.

 

 

 

 

 

 

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2008-10-31

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